1) favorire l’approvvigionamento di materie prime seconde autorizzate o materiali bio-based (di origine biologica) in sostituzione a materiali vergini;
2) favorire l’approvvigionamento energetico attraverso fonti rinnovabili e il contenimento energetico;
3) promuovere l’eco design di prodotti che porti ad una maggior:
a. efficienza nell’uso delle risorse (e.g. realizzati con materiali riciclati, etc.);
b. allungamento della vita utile dei prodotti (e.g. prodotti modulari, facilmente disassemblabili e riparabili, etc.), per la fase di utilizzo, per la riparabilità, per la riciclabilità e per il remanufacturing (rigenerazione);
c. efficienza dei prodotti nella fase di utilizzo (e.g. minori consumi energetici);
d. riciclabilità dei prodotti a fine vita.
4) promuovere l’eco design di imballaggi che porti ad una migliore:
a. efficienza nell’uso delle risorse (e.g. imballaggi più leggeri, realizzati con materiali riciclati e riciclabili, etc.);
b. performance ambientale nella fase di utilizzo (e.g. facilità di stoccaggio per il trasporto, etc.);
c. riciclabilità di questi a fine vita.
5) implementare soluzioni tecnologiche/gestionali in grado di ottimizzare i processi produttivi con conseguente riduzione dei rifiuti in questa fase attraverso il riuso dei residui di lavorazione nello stesso ciclo produttivo (refurbishment);
6) proporre soluzioni tecnologiche/gestionali per la riduzione dei consumi di acqua necessaria alle lavorazioni e/o riciclo e riutilizzo dell’acqua utilizzata;
7) proporre soluzioni per di ridurre la propria produzione di rifiuti pericolosi (es. sostituendo chemicals/prodotti pericolosi con chemicals/prodotti non pericolosi all’interno del proprio processo produttivo, etc.);
8) proporre soluzioni tecnologiche/gestionali di “upcycling” ovvero processi di riciclo in cui i rifiuti vengano convertiti in nuovi materiali/prodotti di alta qualità e valore;
9) proporre soluzioni tecnologiche/gestionali che siano in grado di apportare un miglioramento della qualità delle materie prime seconde autorizzate;
10) introdurre modelli innovativi di business dove i prodotti non vengono acquistati ma utilizzati da imprese o consumatori finali attraverso logiche di sharing e approcci “pay-per-use”;
11) creazione di partnership di scopo tra soggetti, anche non operanti nella medesima filiera, grazie alle quali materiali di scarto, residui industriali, sotto-prodotti vengano impiegati in altri processi produttivi riducendo così la generazione di rifiuti e producendo benefici economici ed ambientali per tutto il territorio (simbiosi industriale);
12) creazione di forme di ritiro dei propri prodotti a fine vita, ad esempio allo scopo di riutilizzarne parti o componenti aventi ancora valore, avviarli a processi di remanufacturing, etc. (attivazione di programmi di take-back);
13) sviluppo di strumenti di misurazione delle performance di circolarità per i settori prioritari del Piano d’azione europeo per l’economia circolare (e.g. costruzioni, alimentare, etc.) che servano ad identificare chiaramente azioni ed ambiti di miglioramento.
Le spese ammissibili a contributo devono riguardare :
– i costi del personale dell’azienda espressamente dedicato al progetto;
– le spese della consulenza;
– le spese generali nella misura forfettaria massima del 20% della somma delle precedenti voci.
Tutte le voci si intendono al netto dell’iva, pertanto, l’imposta non è coperta da contributo a meno che rimanga effettivamente a carico del soggetto beneficiario.
Va precisato che le spese devono:
– essere intestate all’impresa singola o, in caso di aggregazione, all’impresa capofila;
– essere sostenute a partire dalla data di approvazione della DGR 3 giugno 2019, n. XI/1073 e fino alla data limite del 6 dicembre 2019 (fa fede la data della fattura);
– essere comprovate da fatture interamente quietanzate e, o documentazione fiscalmente equivalente, emesse dal fornitore dei beni/servizi;
– essere quietanziate entro la data limite del 6 dicembre 2019;
– essere comprovate da documentazione bancaria o postale, comprensiva di estratto conto, attestante il pagamento per intero del titolo di spesa esclusivamente da parte del soggetto beneficiario;
– riportare nell’oggetto della fattura elettronica la dicitura “Spesa sostenuta a valere sul “BANDO INNOVAZIONE DELLE FILIERE DI ECONOMIA CIRCOLARE IN LOMBARDIA” e il codice CUP assegnato in fase di concessione.
Il bando prevede una procedura valutativa a graduatoria in base al punteggio assegnato all’idea progettuale (Fase 1), pertanto all’esito della valutazione tecnica, i migliori progetti potranno accedere alla Fase 2 ed essere suscettibili di ricevere il contributo.
I beneficiari possono presentare le proprie istanze in modalità telematica, con firma digitale, attraverso il seguente portale: http://webtelemaco.infocamere.it, dalle ore 10.00 del 1 luglio 2019 alle ore 12.00 del 2 agosto 2019.
Per l’invio telematico è necessario essere registrati ai servizi di consultazione e invio pratiche di Telemaco secondo le procedure disponibili all’indirizzo: www.registroimprese.it (video tutorial per registrarsi disponibile sul sito di Unioncamere Lombardia). Immediatamente si riceverà e-mail con credenziali per l’accesso (qualora l’impresa sia già in possesso delle credenziali di accesso al registro imprese, potrà riutilizzarle).
La registrazione al sito www.registroimprese.it, va richiesta almeno 48 ore prima della chiusura del domanda di contributo.
ANCE Lombardia monitorerà la prossima pubblicazione degli ulteriori provvedimenti riguardanti la misura.